INTERVISTA: INVOGLIAMO ALLA LETTURA I NOSTRI BAMBINI.

Intervista per la Rivista "PIÙ SANI PIÙ BELLI"    Consulenza  Dott.ssa Anna La Guzza, psicologa clinico-dinamica esperta in Disturbi dell’Apprendimento. Responsabile del Centro Psicologico Amamente a Milano 
Centro Accreditato per la Certificazione Dsa

I libri non sempre sono amati dai nostri bambini. 
Spesso accade che la lettura si trasformi per loro in un’attività poco divertente, eppure si tratta di un’esperienza fondamentale per lo sviluppo delle loro capacità intellettive. Ecco perché il ruolo dei genitori nel coinvolgerli in questa esperienza è essenziale a tutte le età.  

“La lettura - ci spiega la dottoressa Anna La Guzza, psicologa clinico-dinamica esperta in Disturbi dell’apprendimento -  è una attività preziosa per uno sviluppo armonico dei più piccoli. Dal punto di vista emotivo leggere o ascoltare una storia gli consente di esplorare le emozioni più intime.  
La condivisione di un libro, con un adulto che legge con chiarezza ed espressione, si sofferma, accoglie le loro curiosità, pone domande, indica le illustrazioni, fornisce spiegazione, crea una forte sintonia affettiva. 
Sul versante cognitivo, oltre ad ampliare il repertorio comunicativo ed espressivo, la lettura offre una panoramica sul loro mondo interiore ed esteriore, favorisce la comprensione degli eventi, sviluppa l’immaginazione e potenzia le capacità logiche e astratte, le abilità relative all’attenzione e alla memoria”.  

Ma in che modo rendere la lettura di un libro un’attività coinvolgente e piacevole?  
E quali sono gli errori più comuni da evitare?   
Scopriamolo con l’aiuto dell’esperta.  

Età diverse, letture diverse. 

Prima della nascita: “Non è  mai troppo presto - ci spiega la dottoressa La Guzza -  per educare i bambini alla lettura: è dimostrato che leggere a voce alta al proprio bambino quando è ancora nell’utero abitua il suo cervello a rispondere agli stimoli sonori e potenzia le sue capacità cognitive”. 
Nei primi mesi: “Sebbene il bambino non possa effettivamente comprendere il significato di quello che viene letto, egli riesce a cogliere il ritmo, il tono delle frasi e avverte le reazioni emotive di chi legge; per questo motivo è importante  la lettura di racconti rilassanti e stimolanti, che evocano emozioni positive. 
Questo esercizio favorisce inoltre la maturazione dell’apparato fono-articolatorio, educa l’orecchio al riconoscimento e alla discriminazione uditiva dei suoni e delle parole, pre requisito fondamentale nell’apprendimento del linguaggio e della lettura.  

Nei mesi successivi la proposta del libro seguirà le tappe di acquisizione della motricità e dell’attenzione: libri piccoli, morbidi, vivacemente colorati, da portare alla bocca, con figure grandi e semplici e poche pagine, da lanciare, masticare, “sfogliare” con facilità.  
Filastrocche, storielle dal ritmo ben scandito, Gli errori più comuni da evitareInsistere: 
“Se il piccolo perde la concentrazione o sfugge - ci spiega l’esperta -  non è il caso di insistere. 

Proponiamo piuttosto libri adeguati alla sua età e diamogli il tempo di maturare quei prerequisiti necessari all’ascolto di una storia”. Obbligarlo a leggere: “Piuttosto che imporre la lettura di un libro, regaliamo un buono da spendere in libreria o, meglio ancora, incoraggiamo costantemente le visite alla biblioteca di quartiere, lasciando che il bambino scelga il libro che preferisce. 
Gradualmente imparerà da solo a riconoscere i libri adatti a lui. 
Evitiamo di proporre fiabe dai contenuti emotivi per la buona notte. Piuttosto scegliamo storie gioiose con un bel lieto fine, che evocano pensieri distesi e sogni belli. 

Correggerlo: “Evitiamo di sottolineare gli errori che il bambino o il ragazzo commette nella lettura, anche solo correggendo. Lasciamo questo compito all’insegnante e, se il bambino o il ragazzo vorrà leggere per noi, favoriamo invece un ascolto interessato, paziente e non giudicante”.
Criticarlo: “Evitiamo di criticare le scelte del bambino o del ragazzo o di fare paragoni. Lasciamogli la libertà di esplorare i suoi gusti”. 
I consigli dell’esperta:
Diamo sempre il buon esempio: “Il bambino che cresce in una famiglia di lettori sarà molto probabilmente anch’egli un buon lettore”.
Leggete a voce alta: “Si tratta del modo migliore per far appassionare il bambino alla lettura di un libro”.
In casa scegliete  libri stimolanti: “Rifornite la vostra libreria di volumi  pieni di immagini, compratene per voi assieme ai vostri bambini, lasciatevi consigliare e condivideteli una volta a casa. 
Non sommergiamo la casa di libri che piacciono a noi, nella speranza che il bambino ne raccolga casualmente uno, piuttosto organizziamo una piccola libreria con l’aiuto del bambino stesso”. Insieme in biblioteca:  
“Organizzate frequenti visite alla biblioteca e lasciate che scelga un libro per volta. 
Educate il bambino all’amore per la conoscenza e alla responsabilità per la sua formazione. 
Accompagnatelo agli appuntamenti organizzati dalle biblioteche sulle letture animate di testi”.
Incoraggiate la lettura:  “Lodate il bambino quando sta leggendo: dimostratevi interessati e chiedetegli di raccontare ciò che ha letto”;
Fategli capire l’importanza dei libri: “Cercate di far comprendere al bambino l’utilità della parola scritta in modo pratico. Un libro di cucina, un manuale di istruzioni, l’elenco telefonico, la lista della spesa, l’enciclopedia, il vocabolario sono “supporto di archiviazione della conoscenza” dal valore imprescindibile”. 
Fatevi aiutare dalle nuove tecnologie: “Prevedete, per i più grandi, la possibilità di motivare la lettura attraverso l’uso di strumenti tecnologici come il tablet o il computer”. accompagnate da suoni onomatopeici e gesti semplici. 

Da 1 a 3 anni: “Possiamo proporre i primi libri in cartone, piccoli e leggeri, con figure semplici e piccole storie che richiamano la vita quotidiana del bambino. Il bambino si divertirà ad ascoltare la spiegazione del genitore che lo tiene sulle ginocchia e osserverà con grande interesse le figure più bizzarre e colorate. In questo stesso periodo (tra gli 8 e i 16 mesi) emergono i gesti di indicazione. Il genitore fungerà da modello, indicando le figure e le azioni nel momento stesso in cui le pronuncerà. Successivamente potrà chiedere al bambino di riconoscerle indicandole. In questo modo il vocabolario del bambino si amplierà in tempo breve e i suoi tempi di attenzione si prolungheranno”. 

Da 3 a 6 anni:  “Questa è l’età per proporre la lettura da ascolto di racconti brevi su argomenti significativi come l’ingresso a scuola o le emozioni. Questo è anche il periodo in cui vostro figlio vi farà un sacco di domande e probabilmente vi chiederà di rileggere la stessa storia più e più volte. Assecondatelo perché in questo modo il suo sistema cognitivo integrerà le informazioni e le emozioni legate ad un particolare significato emotivo del racconto che in qualche modo ha a che fare con lui”. 

Dai 6 anni in su: “In età scolare, durante il primo biennio, il bambino comincia ad automatizzare la lettura autonoma, ma la lettura con l’adulto conserva il suo grande valore educativo. In questa fase il bambino è incuriosito dai libri che parlano di animali, pianeti, dinosauri, avventure fantastiche, storie romantiche”. 

di Angela Altomare per la rivista "Più sani più Belli. http://www.piusanipiubelli.it/mamme-bambini/crescere-un-bimbo/bambini-educhiamoli-a-leggere.htm